Sección digital Otras reseñas Abril de 2008

Domenico Felice, Pour l’histoire de la réception de Montesquieu en Italie (1789-2005)

avec la collaboration de Giovanni Cristani, CLUEB, Bologna, 2006. Pp. XVI-332

Piero Venturelli

 

Frutto davvero encomiabile dei vasti ed approfonditi studi su Montesquieu (1689-1755) condotti per oltre vent’anni dallo storico della filosofia Domenico Felice, il libro in questione offre un documentatissimo resoconto critico e bibliografico dei contributi che gli autori italiani, dal tempo della Rivoluzione francese al giorno d’oggi, hanno dedicato agli scritti e al pensiero del barone di La Brède. In Italia, l’opera e la lezione del celebre autore bordolese hanno sempre costituito punti di riferimento di primaria importanza, rivelandosi – di volta in volta – risposte o stimoli all’espressione dei bisogni culturali, ideologici, politici e scientifici della società italiana. La “fortuna” di Montesquieu accompagna la formazione dell’Italia moderna, a partire dai dibattiti costituzionali che ne hanno segnato – e che ancor oggi ne continuano a caratterizzare – la vita politica e istituzionale, tanto che, come osserva Felice, “les fruits les meilleurs [des] théories les plus novatrices” dell’autore francese “ont été cueillis et ‘assimilés’, pour devenir dans une large mesure partie intégrante du code génétique, si l’on peut dire, de nos institutions démocratiques et de notre culture civique” (p. 158).

Lo storico della filosofia moderna Giovanni Cristani ha collaborato con Felice alla stesura del libro, occupandosi del più recente panorama di studi montesquieuiani (a sua cura risultano il capitolo sesto e la relativa bibliografia). Cristani mostra nel dettaglio come i molteplici e pregevoli contributi pubblicati tra il 1996 e il 2005, nonché le nuove traduzioni e edizioni critiche di scritti del Bordolese, mettano in evidenza lo stato di ottima salute della “scuola italiana” di ricerche montesquieuiane, una scuola che, rileva lo studioso nell’Avant-propos, “est à la hauteur des meilleures recherches internationales et parfaitement insérée dans les courants principaux de la pensée historique, philosophique et politique contemporaine” (p. XI).

Fermo restando il permanere in Italia di un interesse a tutto campo per Montesquieu, nell’ultimo decennio è possibile distinguere, secondo Cristani, due correnti principali di studi: da una parte, si annovera la letteratura critica che – attraverso l’esame delle influenze esercitate dal Président su molti autori, correnti filosofiche e movimenti politici – è indirizzata ad arricchire ulteriormente la storia della “ricezione” dell’opera montesquieuiana in differenti contesti storici e culturali; dall’altra, si collocano le ricerche dedicate all’analisi teorica di alcune significative questioni affrontate dal pensatore bordolese, a partire dalle sue “réflexions originales sur le gouvernement républicain et sur la vertu politique qui en constitue le ressort, sur le despotisme considéré comme système politique a part […], sur le statut épistémologique et les fondements scientifiques de sa théorie des sociétés humaines […], ou encore sur le rapport politique/religion et sur la conception du droit pénal” (pp. 174-175).

 

ISSN 0327-7763  |  2010 Araucaria. Revista Iberoamericana de Filosofía, Política y Humanidades  |  Contactar